mercoledì, luglio 04, 2012

La pazza di Maigret
Georges Simenon
«Sembrava ancora più piccola mentre gli trotterellava accanto. «“Vede, commissario, la cosa più importante è che lei sappia che non sono pazza. So come i giovani considerano le persone anziane, e io sono una donna molto anziana”. «“Ha ottantasei anni, giusto?”. «“Vedo che il giovanotto che mi ha ricevuta le ha parlato di me. È parecchio giovane per il mestiere che fa, ma è molto beneducato e gentile”. «“Era tanto che mi aspettava, qui sul lungosenna?”. «“Dalle sei meno cinque. Pensavo che uscisse dal­l'ufficio alle sei. Ho visto andar via parecchi signori, ma lei non c'era”. «Sicché era rimasta per un'ora intera ad aspettare, in piedi, sotto lo sguardo impassibile degli agenti.«“Sento di essere in pericolo. Ci sarà pure un motivo se qualcuno entra in casa mia e rovista fra la mia roba”. «“E come lo sa che rovistano fra la sua roba?”. «“Perché non la ritrovo al posto giusto. Io sono una maniaca dell'ordine. In casa mia ogni oggetto ha il suo posto preciso da più di quaran­t'anni”».

 
 Maigret e l'uomo solitario
Georges Simenon
La stanza era piuttosto spaziosa, e i vetri delle due finestre erano stati rimpiazzati da cartoni e carta da pacchi. Il pavimento sconnesso, con larghe fessure tra i listelli di legno, era ingombro di un incredibile ciarpame, oggetti per lo più rotti e totalmente inutilizzabili. Colpiva, in particolare, sopra una branda di ferro coperta da un vecchio pagliericcio, un uomo completamente vestito e palesemente morto. Il petto era coperto di sangue rappreso, ma il volto aveva conservato un'espressione serena. L'abbigliamento da barbone strideva con il volto e le mani. Era piuttosto anziano e aveva lunghi capelli argentei dai riflessi azzurrini. Anche gli occhi erano azzurri, ma la loro fissità metteva a disagio e Maigret glieli chiuse. Portava baffi bianchi leggermente arricciati e un pizzetto, bianco anche quello, alla Richelieu. Per il resto era rasato di fresco, e Maigret ebbe un'altra sorpresa notando le mani estremamente curate. «Sembra un vecchio attore nel ruolo di un barbone» mormorò.



Commento personale:
Leggere un libro di Simenon è sempre piacevole, le pagine scorrono così veloci che senza nemmeno accorgersene ci si ritrova alla fine ... e si vorrebbe ricominciare, perchè finito un "Maigret" ce ne vuole subito un altro, o si rischia una crisi di astinenza. In biblioteca appena ne arriva uno nuovo c'è la coda di prenotazioni ^_^
Tra questi due quale mi è piaciuto di più ? non saprei proprio dirlo sono molto simili anche se i personaggi sono completamente diversi, ma poi perchè scegliere? bisogna assolutamente leggerli tutti e due !

Nessun commento: